
Per chi conoscerà Vasto sarà impossibile non cedere alla tentazione di provare il Brodetto alla vastese. Un piatto della tradizione culinaria locale che veniva preparato un tempo dal contadino-pescatore. È l’unione perfetta tra i sapori del mare e della terra, una delizia da mangiare tutto l’anno. Ha ottenuto il Marchio di qualità collettiva certificato dalla Camera di Commercio di Chieti che riesce a soddisfare tutti i palati. La storia del brodetto di pesce fresco alla vastese ha un suo fascino particolare, e l’uso della definizione dialettale (lu vrudátte a la uaštaréule) lo distingue dalle ricette simili realizzate sul litorale. A Vasto, negli anni passati, vi era una vera e propria tradizione del brodetto, con numerosi ristoranti che proponevano questa pietanza a prezzo calmierato perché tutti potessero assaporarlo. A questa tradizione resistono alcuni ristoratori che propongono il Brodetto tra 25 e 30 euro. Basta informarsi.
La ricetta del Brodetto alla Vastese, secondo il disciplinare
In ogni casa o ristorante si usano varianti prelibate. Tuttavia, è bene sapere che la delegazione di Vasto dell’Accademia Italiana della Cucina, in seguito al progetto istituzionale avviato nel 2006 dall’assessorato al turismo di Vasto, ha depositato e registrato il disciplinare del “Brodetto alla Vastese” proposto dal compianto storico Pino Jubatti in quanto questa ricetta è risultata quella più vicina all’originale.
Ingredienti (per ogni singolo commensale)
- 450 g di pesce fresco assortito (pulito ma con le teste);
- due bicchieri di olio extra vergine d’oliva;
- 300 g di pomodori freschi rossi del tipo a susina;
- due spicchi d’aglio bianco;
- un mazzetto di prezzemolo;
- un grosso peperone verde dolce e fresco;
- un peperoncino rosso fresco e piccante;
- poco sale;
- pane casereccio abbrustolito.
Preparazione
Pulire e lavare il pesce in abbondante acqua corrente, senza privarlo delle teste: la gallinella, assieme alla pannocchia o cicala di mare, a tracina, scorfano, triglia, merluzzo, piccola seppia, sogliola e infine alla razzetta, che non va spellata.
Nella bassa e larga pentola di tradizionale terracotta, predisporre insieme tutti questi ingredienti a freddo: acqua, olio, peperone tagliato a striscette, prezzemolo sminuzzato, aglio affettato e sale.
Poi, dopo pochi minuti di fuoco vivace, si mettono i pomodori a pezzetti.
Al primo bollore si aggiungono tutte le specie di pesce, dalla varietà più resistente (cicala, gallinella, seppia) alla più delicata (triglia, merluzzo, sogliola). Tutto questo accorgimento viene fatto perché sia raggiunta l’ideale cottura finale omogenea.
La cottura prosegue a coperchio fisso per altri 15-20 minuti, senza toccare nulla (come per la paella). Per non far attaccare il pomodoro si muove il pesce attraverso un movimento orizzontale e rotatorio del tegame, sollevato attraverso i suoi manici.
Il rituale si conclude con il peperoncino rosso fresco e piccante, a discrezione. Così come il pane abbrustolito e strofinato con aglio, olio e sale.
Il vino per accompagnare il brodetto: un buon bianco abruzzese, fresco, come il Trebbiano d’Abruzzo o il vino Pecorino.